Sai cos’è un ATS? Dietro questo misterioso acronimo si nasconde una altrettanto misteriosa definizione: Applicant Tracking System. Detto in maniera più semplice, un software per la selezione del personale. Detto in maniera più diretta: uno strumento che sempre più spesso le aziende adottano per reclutare il personale.
Ecco perché se sei in cerca di lavoro e hai mandato mille CV, affidandoti a tutti i possibili e immaginabili canali di reclutamento online senza ottenere un riscontro significativo, è bene considerare il fattore ATS.
Sì perché questi software, che automatizzano la prima fase della selezione scremando i CV secondo i parametri dell’intelligenza artificiale, rendono consigliabile, se non necessaria, una minima revisione del proprio curriculum.
Ma in quali termini?
CV E ATS, ISTRUZIONI PER L’USO!
Tenendo presente che il software è progettato per catturare delle informazioni dal CV, scannerizzarle e associarle ad una specifica posizione lavorativa, il primo consiglio, basic e sempre valido (Ats o non Ats) è che il tuo curriculum sia dinamico. Cioè disegnato su misura per la mansione richiesta. Che evidenzi (senza forzature) le tue peculiarità ed esperienze più assimilabili ai requisiti ricercati dall’azienda per la quale ti stai candidando.
Più nello specifico:
- Utilizza le parole chiave: quali? Partendo dall’annuncio di lavoro, riproponi gli stessi termini utilizzati nel titolo, nella mansione, nei requisiti (ovviamente se il tuo profilo risulta in linea, barare non porta a nulla!)
- Formatta il testo nel modo meno elaborato possibile: no a caratteri strani (con Arial o Calibri vai sul sicuro), no a immagini, tabelle, caselle di testo. Sì a neretti, corsivi ed elenchi puntati
- Non dimenticare mai che alla scansione automatica, segue una lettura umana, per cui sintesi e chiarezza vanno benissimo, senza trascurare i dettagli che possano catturare l’attenzione del selezionatore
E soprattutto niente panico: bastano pochi accorgimenti, per un CV a prova di Ats!
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