Stage o tirocinio: c’è differenza?
Partiamo da una domanda: c’è differenza tra stage e tirocinio?
Nel linguaggio comune e nella maggior parte dei casi, i due termini sono sinonimi. In Italia, la normativa parla ufficialmente di “tirocinio”, ma il termine “stage” è molto utilizzato, soprattutto tra studenti, aziende e media.
Solo in alcuni percorsi di formazione professionale, come corsi regionali o diplomi tecnici, può esserci una distinzione formale: in quei casi, il tirocinio è obbligatorio per ottenere l’attestato, mentre lo stage può essere facoltativo. Nella pratica quotidiana, però, la differenza è minima.
Cos’è il tirocinio?
Il tirocinio (o stage) è un percorso formativo svolto in azienda, pensato per favorire l’apprendimento di competenze pratiche e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Non si tratta di un contratto di lavoro, ma di un’esperienza regolata da una convenzione tra ente promotore e azienda ospitante, con un progetto formativo individuale.
Tipologie di tirocinio
In Italia esistono principalmente tre tipi di tirocinio:
- Tirocinio curriculare
Fa parte del percorso di studi (scuole superiori, università, ITS). Non prevede retribuzione obbligatoria, ma può includere un rimborso spese.
Esempio: stage universitario previsto nel piano di studi. - Tirocinio extracurriculare
Rivolto a neodiplomati, neolaureati o persone in cerca di lavoro. Prevede un’indennità minima, regolata dalle normative regionali.
È attivabile solo tramite enti promotori (es. università, centri per l’impiego, Agenzie per il Lavoro). Tirocinio di reinserimento/inclusione
Dedicato a soggetti svantaggiati o con disabilità, con regole più flessibili sulla durata e sulle modalità.
Come funziona un tirocinio
Per attivare un tirocinio sono necessari:
- Un ente promotore (es. università, scuola, Agenzia per il Lavoro)
- Un’azienda ospitante
- Un progetto formativo personalizzato, che definisce obiettivi, attività, durata e tutor
Durante il percorso:
- Il tirocinante è seguito da un tutor aziendale e da un tutor dell’ente promotore
- Le attività devono essere coerenti con il progetto e finalizzate all’apprendimento
- Il tirocinio non può prevedere compiti di responsabilità o sostituzione di personale
Durata e indennità
La durata e la retribuzione (chiamata indennità di partecipazione) variano in base al tipo di tirocinio e alle regole regionali.
In linea generale esiste il tirocinio:
- Curriculare: durata variabile, non retribuito (ma può esserci un rimborso spese).
Extracurriculare: da 2 a 6 mesi, prorogabile fino a 12 mesi (fino a 24 per categorie svantaggiate); indennità mensile tra 300 e 800 euro in media, a seconda della regione.
I diritti e i doveri del tirocinante
Durante il tirocinio hai diritto a:
- Ricevere formazione adeguata
- Essere affiancato da un tutor
- Un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso
- Ricevere l’indennità prevista, se dovuta
- Una certificazione finale delle competenze acquisite
Hai però anche dei doveri:
- Rispettare orari e regole aziendali
- Partecipare attivamente
- Mantenere la riservatezza sulle informazioni aziendali
- Compilare i registri presenze, se richiesti
Perché fare un tirocinio?
Un tirocinio può essere una vera porta d’accesso al mondo del lavoro, soprattutto per chi è alla prima esperienza.
Ecco perché:
- Permette di mettere in pratica quanto studiato
- Aiuta a chiarire le proprie ambizioni professionali
- Favorisce il contatto diretto con aziende e professionisti
- Può trasformarsi in un contratto di lavoro, se l’azienda è soddisfatta del percorso.
In più, è un valore aggiunto nel CV, soprattutto se svolto in contesti coerenti con il tuo percorso o i tuoi obiettivi futuri.
Conclusione
Il tirocinio – o stage – è molto più di un’esperienza temporanea: è un investimento sul tuo futuro professionale. Conoscerne le regole, i diritti e le opportunità ti aiuta a viverlo al meglio e a trarne il massimo in termini di crescita e orientamento.
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