Il Trattamento di Fine Rapporto, noto anche come TFR o più semplicemente “liquidazione”, è un elemento importante della retribuzione dei lavoratori e lavoratrici dipendenti. Anche se si riceve solo alla fine del rapporto di lavoro, è utile sapere come funziona, dove viene accantonato e cosa bisogna fare per ottenerlo.
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice cos’è il TFR, cosa succede in caso di cambio lavoro e quali scelte è importante fare quando si firma un nuovo contratto.
Cos'è il TFR?
Il TFR è una somma accantonata ogni anno dal datore di lavoro per ciascun dipendente. Viene calcolata sulla base della retribuzione annuale e accantonata fino al momento in cui il rapporto di lavoro si conclude.
In pratica, il TFR rappresenta una forma di risparmio forzoso, a cui il lavoratore ha diritto una volta cessato il rapporto con l’azienda.
Quando si riceve il TFR?
Il TFR viene erogato nei seguenti casi:
- Dimissioni o licenziamento
- Pensionamento
- Risoluzione consensuale del contratto
- Anticipazione del TFR durante il rapporto di lavoro (solo in casi specifici, come spese sanitarie, acquisto prima casa e con almeno 8 anni di anzianità)
Dove è conservato il TFR?
Esistono due possibili destinazioni del TFR:
- Rimane in azienda, che lo accantona (internamente se ha meno di 50 dipendenti; versandolo al Fondo di Tesoreria INPS se ha più di 50 dipendenti) e lo eroga alla fine del rapporto di lavoro.
- Viene versato in un fondo pensione, cioè una forma di previdenza complementare che permette al lavoratore di accumulare un’ulteriore pensione integrativa.
La scelta del lavoratore: cosa deve fare chi viene assunto?
Ogni nuovo lavoratore o lavoratrice dipendente deve scegliere entro 6 mesi dall’assunzione dove destinare il proprio TFR.
- Se sceglie di mantenerlo in azienda, continuerà ad accumularlo lì fino alla fine del rapporto di lavoro.
- Se sceglie un fondo pensione, l’azienda verserà il TFR (e spesso anche un contributo aggiuntivo) a quel fondo.
Se il lavoratore non esprime alcuna scelta, il TFR viene versato automaticamente al fondo pensione negoziale previsto dal contratto collettivo applicato.
Come richiedere il TFR?
Alla fine del rapporto di lavoro, il TFR va liquidato al dipendente, ma le modalità possono variare in base all’azienda e alla destinazione scelta per il proprio TFR.
Se il TFR è rimasto in azienda, in molti casi il pagamento avviene in automatico, senza bisogno di presentare un modulo specifico. Tuttavia, alcune aziende potrebbero richiedere una richiesta formale o la compilazione di un modulo, utile per:
- Confermare l’avvenuta cessazione del rapporto
- Fornire l’IBAN per l’accredito
- Allegare eventuali documenti (es. copia del documento d’identità o dell’ultima busta paga)
È sempre consigliabile verificare con l’Ufficio HR o con il proprio referente amministrativo quali siano le procedure previste.
Se invece il TFR è stato destinato a un fondo pensione, la liquidazione non è automatica: sarà necessario contattare direttamente il fondo e seguire le modalità di richiesta previste (di solito tramite un modulo online o cartaceo e documentazione allegata).
Consigli utili per non sbagliare
- Verifica se serve un modulo specifico fornito dall’azienda o dal fondo pensione
- Richiedi un riepilogo del TFR maturato per maggiore trasparenza (spesso è presente nella busta paga del singolo mese)
- In caso di dubbi o richieste particolari, rivolgiti sempre all’ufficio del personale
Conclusione
Il TFR è un diritto di ogni lavoratore e lavoratrice e rappresenta una risorsa economica importante alla fine del proprio percorso lavorativo. Conoscere come funziona, dove va e cosa fare per ottenerlo aiuta a evitare errori e ritardi, e a fare scelte più consapevoli già dai primi mesi in azienda.
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